Le mie ricette dolci... e salate...
Le Spezie
Elettaria Cardamomum, è la regina delle spezie, dopo il pepe e zafferano. I baccelli di cardamomo sono utilizzati nella cucina indiana e asiatica da sempre grazie alle tante proprietà salutistiche. Viene utilizzato di recente anche in Europa, soprattutto per la preparazione di dolci. Ha grandi proprietà e con curcuma e zenzero è ingrediente del curry, tipico condimento indiano. Il cardamomo è "la regina delle spezie", in secondo luogo soltanto a pepe nero "il re delle spezie" e lo zafferano. È una delle spezie più stimate nel mondo e fra le più costose. Il Cardamomo è il frutto della pianta Elettaria Cardamomum. I frutti del cardamomo sono piccoli baccelli ovali (capsule) di circa 1 cm di lunghezza, di colore verde pallido. Sono costituiti da tre alveoli interni che contengono dei piccoli semini neri. Sono proprio questi semini che racchiudono il potenziale aromatico più grande di questa spezia. I semi di cardamomo vengono poi fatti essicare al sole, prima di essere utilizzati.
Tratto da: http://www.alimentipedia.it/cardamomo.html
Copyright © Alimentipedia.it
Elettaria Cardamomum, è
la regina delle spezie, dopo il pepe e zafferano. I baccelli di
cardamomo sono utilizzati nella cucina indiana e asiatica da sempre
grazie alle tante proprietà salutistiche. Viene utilizzato di recente
anche in Europa, soprattutto per la preparazione di dolci. Ha grandi
proprietà e con curcuma e zenzero è ingrediente del curry, tipico
condimento indiano. Il cardamomo è "la regina delle spezie", in secondo
luogo soltanto a pepe nero "il re delle spezie" e lo zafferano. È una
delle spezie più stimate nel mondo e fra le più costose. Il Cardamomo è
il frutto della pianta Elettaria Cardamomum. I frutti del cardamomo sono
piccoli baccelli ovali (capsule) di circa 1 cm di lunghezza, di colore
verde pallido. Sono costituiti da tre alveoli interni che contengono dei
piccoli semini neri. Sono proprio questi semini che racchiudono il
potenziale aromatico più grande di questa spezia. I semi di cardamomo
vengono poi fatti essicare al sole, prima di essere utilizzati.
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Il cardamomo
è una pianta spesso utilizzata nelle ricette orientali. Dalle riconosciute proprietà
curative, questo rimedio naturale si può trovare in due differenti
specie: la Elettaria cardamomum (più comune in Occidente, di colore
chiaro) e la Amomum subulatum (anche nota come cardamomo nero o nepalese).
Appartenente
alla famiglia delle Zingiberaceae, il cardamomo trae le sue origini dall’area a
est dei Balcani e dall’India ed è coltivato con successo soprattutto nel
subcontinente indiano, nello Sri Lanka e in Malesia. È inoltre uno degli
ingredienti con i quali si ricava il curry.
Il cardamomo
è una pianta spesso utilizzata nelle ricette orientali. Dalle riconosciute proprietà
curative, questo rimedio naturale si può trovare in due differenti
specie: la Elettaria cardamomum (più comune in Occidente, di colore
chiaro) e la Amomum subulatum (anche nota come cardamomo nero o nepalese).
Appartenente
alla famiglia delle Zingiberaceae, il cardamomo trae le sue origini dall’area a
est dei Balcani e dall’India ed è coltivato con successo soprattutto nel
subcontinente indiano, nello Sri Lanka e in Malesia. È inoltre uno degli
ingredienti con i quali si ricava il curry.
Il cardamomo è una pianta spesso utilizzata nelle ricette orientali.
Il frutto si presenta come una capsula contenente tanti piccoli semi di
colore marrone-nero. I semi sono utilizzati come spezie, ma poiché
perdono molto rapidamente il proprio aroma, comunemente viene conservata
e commercializzata l'intera capsula, generalmente essiccata. Al momento
dell'uso, la capsula viene rotta e i semi utilizzati sciolti o
macinati.
Le proprietà curative del cardamomo sono riconosciute e questo rimedio naturale si può trovare in due differenti specie: la Elettaria cardamomum, più comune in Occidente, di colore chiaro, e la Amomum subulatum, nota anche come cardamomo nero o nepalese.
Le proprietà curative del cardamomo sono riconosciute e questo rimedio naturale si può trovare in due differenti specie: la Elettaria cardamomum, più comune in Occidente, di colore chiaro, e la Amomum subulatum, nota anche come cardamomo nero o nepalese.
Il cardamomo appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae e trae le
sue origini dall’area a est dei Balcani e dall’India ed è coltivato con
successo soprattutto nel subcontinente indiano, nello Sri Lanka e in
Malesia.
È molto utilizzato come aroma nella preparazione del caffè alla turca, del caffè arabo e del tè iraniano.
Nella cucina mediorientale, iraniana, turca e indiana è utilizzato per insaporire dolci e nelle miscele di spezie. È uno degli ingredienti con i quali si ricava il curry. Trova un suo utilizzo anche nella cucina dei paesi nordici, in particolare in Finlandia.
Nella cucina mediorientale, iraniana, turca e indiana è utilizzato per insaporire dolci e nelle miscele di spezie. È uno degli ingredienti con i quali si ricava il curry. Trova un suo utilizzo anche nella cucina dei paesi nordici, in particolare in Finlandia.
Il cardamomo verde ha un gusto intenso e fortemente aromatico dal quale
si differenzia il cardamomo nero che è più astringente, leggermente
amaro e con un sentore di menta. Basta un piccolo baccello per
insaporire un piatto. In India, i semi neri del cardamomo sono spesso un
componente importante per insaporire il riso o il Masala the.
In Cina sono utilizzati per aromatizzare piatti di carne arrostita e nel
Vietnam diventano ingredienti del brodo per la minestra di
tagliatelle.
Nella cucina etiope ed eritrea sono utilizzati nella preparazione di un pane celebrativo.
Nella cucina etiope ed eritrea sono utilizzati nella preparazione di un pane celebrativo.
Nonostante il sapore sia abbastanza diverso, spesso il cardamomo nero
è usato come sostituto del cardamomo verde perché è molto più
economico.
Le proprietà curative del cardamomo interessano varie zone del corpo umano. A cominciare dal tratto digerente, che beneficia dei semi di questa pianta per la cura di problemi al sistema urinario, delle emorroidi e, secondo la medicina tradizionale cinese, in caso di mal di stomaco o diarrea.
Le proprietà curative del cardamomo interessano varie zone del corpo umano. A cominciare dal tratto digerente, che beneficia dei semi di questa pianta per la cura di problemi al sistema urinario, delle emorroidi e, secondo la medicina tradizionale cinese, in caso di mal di stomaco o diarrea.
Il cardamomo può inoltre intervenire per calmare e risolvere il gonfiore intestinale.
L’azione benefica offerta dal cardamomo riguarda anche il cavo orale che può trarre beneficio dal suo
impiego in caso di mal di gola o tosse.
Utilizzati in India anche per mantenere la salute dei denti, i suoi
semi possono essere masticati lentamente in bocca per combattere l’alito cattivo.
Si rivela inoltre utile anche
nel trattamento delle gengive infiammate. L’impiego del suo infuso è coadiuvante delle affezioni alle vie respiratorie.
Il cardamomo è controindicato per chi soffre di colecisti e potrebbe infine interferire con l’attività di farmaci antiaggreganti come l’aspirina.
ZENZERO
Lo zenzero è una pianta erbacea della stessa famiglia del cardamomo ed è originaria dell'Estremo Oriente.
Largamente coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato, dal quale si dipartono, sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie porporine. Il frutto è una capsula divisa da setti in tre logge contenenti molti semi.
Zenzero in italiano, ginger nel mondo anglosassone dove è diffusissimo, pur essendo di origine asiatica, lo zenzero è una pianta originaria dell'estremo oriente, di cui si usa il rizoma, sia fresco, sia essiccato e polverizzato. Utilizzato principalmente come spezia, grazie al suo sapore pungente, in realtà in cucina rivela una versatilità notevole, spaziando dalla preparazione caramellata, tipica del Giappone, al Ginger Ale, bevanda diffusissima in Nord America, alla birra allo zenzero e ai biscotti natalizi allo zenzero del Regno Unito e del Nord Europa.
Zenzero in italiano, ginger nel mondo anglosassone dove è diffusissimo, pur essendo di origine asiatica, lo zenzero è una pianta originaria dell'estremo oriente, di cui si usa il rizoma, sia fresco, sia essiccato e polverizzato. Utilizzato principalmente come spezia, grazie al suo sapore pungente, in realtà in cucina rivela una versatilità notevole, spaziando dalla preparazione caramellata, tipica del Giappone, al Ginger Ale, bevanda diffusissima in Nord America, alla birra allo zenzero e ai biscotti natalizi allo zenzero del Regno Unito e del Nord Europa.
Possiede una varietà di effetti benefici sulla salute, riconosciuti e presunti. Ogni nazione in cui è diffuso, in realtà, ha assegnato allo zenzero
compiti specifici, per cui se nel mondo anglosassone il Ginger Ale è una bevanda
destinata a combattere la nausea, in Cina il rizoma viene usato come
rimedio per il raffreddore, nelle nazioni in via di sviluppo è utilizzato contro
la diarrea.
L'assunzione di zenzero ha anche delle controindicazioni, sia per
eventuali interazioni con altri medicinali, sia per specifici disturbi per lo
più legati all'apparato digerente.
La pianta, che appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, è tipica del clima
opicale e subtropicale, e si presenta con lunghi fusti con foglie lanceolate,
e fiori di colore giallastro. Viene coltivata principalmente in Cina e in India,
per quanto riguarda l’Asia, e in Giamaica. Dello zenzero si usa, come detto,
il rizoma, che ha una forma curiosa, carnosa e ramificata; è questa parte della
pianta che contiene i principi attivi, come l'olio essenziale e il gingerolo.
In occidente dovrebbe essere stato portato dall'esercito macedone di ritorno in
patria dopo le imprese in Asia di Alessandro Magno; dalla Grecia si sarebbe poi
diffuso a Roma e in tutto il mondo occidentale e il bacino del Mediterraneo.
Lo zenzero può essere
consumato fresco, o essiccato in polvere. Grazie al sapore molto particolare,
tendente al piccante, è usato come spezia a cotto e a crudo, in moltissimi tipi
di preparazione, dalle zuppe ai dolci.
Lo zenzero fresco può essere grattugiato, ad esempio sopra un'insalata; può essere
tagliato a listarelle o fettine, e aggiunto cotto o crudo a varie preparazioni;
nelle cucine orientali è un ingrediente tipico di molte zuppe e salse; può essere
tagliato e utilizzato per fare tisane e decotti. Nella produzione dolciaria, è
uno degli ingredienti del pan di zenzero, e si utilizza, soprattutto nei paesi
anglosassoni, per fare biscotti alle spezie, tipici del periodo natalizio. Lo
zenzero caramellato è un piatto della cucina giapponese. Sempre nei paesi anglosassoni
lo zenzero caratterizza sia determinati tipi di birra sia il Ginger Ale, una bevanda
con proprietà antiemetiche, utilizzata quindi in caso di nausea e genericamente
di cattiva digestione.
Per fare qualche esempio concreto, lo zenzero non può mancare nelle cucine di di chi ama cimentarsi nell’arte gastronomica giapponese, poiché accompagna i piatti più diversi, dalla zuppa di miso, con verdure, tofu, miso, daikon e alga wakame, a sushi e sashimi, come accompagnamento, sia sottaceto sia caramellato. Nella cucina indiana e in quella cinese spadroneggia, dalla realizzazione del curry al condimento di ravioli al vapore, pollo alle mandorle, involtini di agnello o pollo. Per chi si sente più sicuro con ricette europee, se non italiane, lo zenzero può accompagnarsi al più classico dei risotti con le vongole, alle crêpes dolci francesi, alla torta di mele. Sia nei dolci sia nelle bevande, si sposa particolarmente bene con miele, agrumi e in particolare il limone, mele. Occorre ricordare che polvere e rizoma fresco hanno un grado di piccantezza leggermente differente.
Allo zenzero si attribuiscono molte proprietà, non tutte accertate scientificamente. Tradizionalmente viene usato per aiutare la digestione e contrastare ogni tipo di nausea, da quella dovuta ai mezzi di trasporto, a quella in gravidanza, a quella dovuta alla chemioterapia, per quanto in entrambi questi casi sia necessario consultare il medico prima di decidere se utilizzarlo, in che forma e in che quantità: alcuni lo sconsigliano decisamente in gravidanza. È sconsigliato anche in caso di ulcera. La tisana o il decotto possono essere preparati con fettine di rizoma fresco, ma in molte bevande come il Ginger Ale si usa lo zenzero in polvere. Lo zenzero fresco è anche un utile coadiuvante in caso di alitosi.
Le prorietà stimolanti sarebbero d'aiuto in caso di coliche; ma l'influenza sulla produzione di bile lo renderebbe sconsigliabile a chi soffre di calcoli biliari.
Secondo alcuni il rizoma avrebbe proprietà antiossidanti, antiinfiammatorie e antipiretiche; in alcuni paesi dell'Asia è comunemente usato in caso di influenza e raffreddore; così come antidolorifico, soprattutto per mal di testa e mal di denti; avrebbe effetto antalgico anche sotto forma di impacchi. In Cina, è noto anche come tonificante, d’aiuto per combattere stanchezza e astenia.
Per quanto riguarda l’uso in caso di dieta destinata al dimagrimento, cento grammi di rizoma fresco contengono all’incirca 80 calorie, e tra le altre proprietà dello zenzero ci sarebbe una presunta capacità di adiuvante nelle diete dimagranti.
Per fare qualche esempio concreto, lo zenzero non può mancare nelle cucine di di chi ama cimentarsi nell’arte gastronomica giapponese, poiché accompagna i piatti più diversi, dalla zuppa di miso, con verdure, tofu, miso, daikon e alga wakame, a sushi e sashimi, come accompagnamento, sia sottaceto sia caramellato. Nella cucina indiana e in quella cinese spadroneggia, dalla realizzazione del curry al condimento di ravioli al vapore, pollo alle mandorle, involtini di agnello o pollo. Per chi si sente più sicuro con ricette europee, se non italiane, lo zenzero può accompagnarsi al più classico dei risotti con le vongole, alle crêpes dolci francesi, alla torta di mele. Sia nei dolci sia nelle bevande, si sposa particolarmente bene con miele, agrumi e in particolare il limone, mele. Occorre ricordare che polvere e rizoma fresco hanno un grado di piccantezza leggermente differente.
Allo zenzero si attribuiscono molte proprietà, non tutte accertate scientificamente. Tradizionalmente viene usato per aiutare la digestione e contrastare ogni tipo di nausea, da quella dovuta ai mezzi di trasporto, a quella in gravidanza, a quella dovuta alla chemioterapia, per quanto in entrambi questi casi sia necessario consultare il medico prima di decidere se utilizzarlo, in che forma e in che quantità: alcuni lo sconsigliano decisamente in gravidanza. È sconsigliato anche in caso di ulcera. La tisana o il decotto possono essere preparati con fettine di rizoma fresco, ma in molte bevande come il Ginger Ale si usa lo zenzero in polvere. Lo zenzero fresco è anche un utile coadiuvante in caso di alitosi.
Le prorietà stimolanti sarebbero d'aiuto in caso di coliche; ma l'influenza sulla produzione di bile lo renderebbe sconsigliabile a chi soffre di calcoli biliari.
Secondo alcuni il rizoma avrebbe proprietà antiossidanti, antiinfiammatorie e antipiretiche; in alcuni paesi dell'Asia è comunemente usato in caso di influenza e raffreddore; così come antidolorifico, soprattutto per mal di testa e mal di denti; avrebbe effetto antalgico anche sotto forma di impacchi. In Cina, è noto anche come tonificante, d’aiuto per combattere stanchezza e astenia.
Per quanto riguarda l’uso in caso di dieta destinata al dimagrimento, cento grammi di rizoma fresco contengono all’incirca 80 calorie, e tra le altre proprietà dello zenzero ci sarebbe una presunta capacità di adiuvante nelle diete dimagranti.
CANNELLA
La pianta è nativa dello Sri Lanka, ma è stata introdotta in diversi paesi tropicali, quali il Madagascar, Malaysia, Antille e viene prodotta anche in Vietnam, Sumatra e Indonesia.
La cannella vanta una storia millenaria: era già citata nella Bibbia, nel libro dell'Esodo, era usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e citata anche nel mondo greco e latino.
Importata in occidente con le carovane durante il medioevo, portò gli Olandesi a impiantare un traffico stabile con lo Sri Lanka per divenirne i principali importatori d'Europa. Ha un aroma secco e pungente, che ricorda quello dei Chiodi di garofano con una nota pepata. La cannella dello Sri Lanka ha un aroma ugualmente profumato, ma meno aspro e più dolce. A differenza di altre droghe da cucina, la spezia non si ricava dal seme o dal frutto, bensì dal fusto e dai ramoscelli che, una volta liberati del sughero esterno e trattati, assumono il classico aspetto di una piccola pergamena color nocciola. La cannella può essere venduta in questa forma e sbriciolata al momento dell'uso, oppure essere venduta in polvere. Esiste anche un olio essenziale di cannella, ottenuto facendo macerare la corteccia in acqua marina e distillando. Il liquido ambrato che se ne ricava è usato più frequentemente come principio medicamentoso che come spezia di cucina. È usata in molti modi differenti da secoli. La tradizione occidentale la preferisce impiegata nei dolci di frutta, specie di mele, nella lavorazione del cioccolato, di caramelle e praline, come aroma in creme, nella panna montata, nelle meringhe, nei gelati e in numerosi liquori. La tradizione orientale e creola la usa anche nel salato, in accompagnamento di carni affumicate e non. Entrambe l'amano come aromatizzante del tè.
I bastoncini di cannella conservano il loro aroma se riposti in barattoli di vetro ben chiusi e lontani da fonti di calore e dalla luce. Anche la polvere di cannella si conserva allo stesso modo, sebbene perda molto delle sue caratteristiche e del suo aroma.
La cannella è una fonte di olio essenziale per lo più da aldeide cinnaminica, contiene tannini che sono sostanze antiossidanti e cumarina, una sostanza moderatamente tossica per reni e fegato.
Le proprietà terapeutiche della cannella sono molte e conosciute già nell'Antico Egitto e dai Romani.
È un potente antiossidante naturale, stimola la circolazione sanguigna e contribuisce a combattere il colesterolo. Ha proprietà antibatteriche, antisettiche, stimolanti e digestive.
La cannella stimola il sistema immunitario e risulta essere un buon rimedio naturale contro raffreddore, influenza, diarrea, flatulenza e dispepsia per l'azione antimicrobica e astringente.
Nella medicina Ayurvedica e nella medicina tradizionale cinese viene utilizzata per disturbi legati al freddo, ha un effetto riscaldante, e contro i dolori mestruali.
La cannella sembra combattere la fame nervosa, è quindi un perfetto condimento per chi segue diete dimagranti.
Il suo sapore è molto particolare, è infatti piccante e dolce allo stesso tempo.
Oggi la cannella viene usata per preparazioni prevalentemente dolci: torte, biscotti, frutta, caramelle e creme. Può dare inoltre un tocco particolare a gelato, macedonia di frutta e ricotta.
Molte bevande sono caratterizzate dall'aroma speziato della cannella, ad esempio vin brulé, sangria, liquori e punch.
Anche nelle ricette salate la cannella trova una sua dimensione come insaporitore di brodo di pesce o carne, nel risotto e nei piatti agrodolci. Soprattutto nella cucina orientale è facile trovare una nota di cannella nei piatti di carne o nelle salse salate, anche perché è una delle spezie utilizzate per il curry. I bastoncini di cannella sono da preferire alla polvere laddove la preparazione del piatto lo consente poiché mantengono più a lungo l'aroma. Ad esempio in creme e salse possono essere immersi nel liquido durante la cottura e tolti alla fine.
Nell'Ottocento la cannella era talmente diffusa che quando nei libri di cucina si parlava di “un pizzico di spezie o di droghe”, si intendevano 4 spezie precise e la cannella era tra queste, assieme ai chiodi di garofano, al pepe e alla noce moscata.
CHIODI DI GAROFANO
I chiodi di garofano, una spezia molto usata in cucina, altro non sono che i boccioli fiorali essiccati della Eugenia caryophyllata, una pianta appartenente alla famiglia delle Myrtaceae.
Contrariamente a quello che
il nome potrebbe far intendere, non ha nulla a che vedere con la pianta omonima,
il garofano, ma si tratta di piante originarie dell'Indonesia e oggi molto coltivate
in tutta l'Indonesia, nel Madagascar, in Tanzania, nelle Filippine, nello Sri Lanka ed anche in sud America.
Si tratta di alberi sempreverdi il cui fusto è provvisto di una corteccia liscia, grigiastra dal quale si dipartono rami di discrete dimensioni già a pochi centimetri dal suolo. Le foglie sono rosate quando la pianta è giovane e poi diventano di un colore verde brillante, ricche di ghiandole oleifere. I fiori all'inizio di colore giallo-verde diventano rosso vivo quando la pianta è matura. Appena il colore inizia a virare verso il rosa i boccioli fiorali vengono raccolti per ottenere appunto i chiodi di garofano.
Una particolarità di queste incredibili piante è che quando inizia il periodo della fioritura, le zone di coltivazione sono impregnate del profumo caldo ed aromatico dei fiori che si diffonde ovunque.
Il frutto è una bacca che contiene al suo interno numerosi semi. I chiodi di garofano hanno un odore molto aromatico e caldo mentre il sapore dell'olio essenziale è pungente e molto speziato.
Il metodo classico di usarli è quello di infilarli nelle arance da sistemare nel guardaroba per tenere lontane le tarme, o per realizzare profumate composizioni natalizie.
L'olio essenziale è molto usato in profumeria per il suo aroma per la preparazione di saponi, sali da bagno e nella preparazione dei colluttori. Grazie alle sue proprietà aromatiche ma soprattutto antimicrobiche lo ritroviamo nelle bevande alcoliche quali amari, vermouth, bibite analcoliche oltre che come condimento della carne e di numerose salse. E' inoltre molto usato nella preparazione dei dentifrici, dei saponi, dei detergenti, delle creme, dei profumi.
Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. Già nel 5500 a.C. era conosciuto in Messico come pianta coltivata, ed era la sola spezia usata dagli indiani del Perù e del Messico. In Europa il peperoncino giunse grazie a Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe nel 1493.
Introdotto quindi in Europa dagli spagnoli, ebbe un immediato successo e si acclimatò benissimo nel vecchio continente, diffondendosi in tutte le regioni meridionali, in Africa e in Asia, e venne così adottato come spezia anche da quella parte della popolazione che non poteva permettersi l'acquisto di cannella, noce moscata e altre spezie molto usate per il condimento e la conservazione di alimenti.
Il frutto venne chiamato peperone a causa della somiglianza nel gusto, con il pepe.
Il Capsicum annuum è un arbusto perenne a vita breve che, in condizioni di clima
sfavorevole, viene coltivato come annuale. Le piante si presentano sotto
forma di cespuglio alti da 40 a 80 cm. con
foglie di colore verde chiaro. I fiori hanno la corolla bianca.
Si tratta di alberi sempreverdi il cui fusto è provvisto di una corteccia liscia, grigiastra dal quale si dipartono rami di discrete dimensioni già a pochi centimetri dal suolo. Le foglie sono rosate quando la pianta è giovane e poi diventano di un colore verde brillante, ricche di ghiandole oleifere. I fiori all'inizio di colore giallo-verde diventano rosso vivo quando la pianta è matura. Appena il colore inizia a virare verso il rosa i boccioli fiorali vengono raccolti per ottenere appunto i chiodi di garofano.
Una particolarità di queste incredibili piante è che quando inizia il periodo della fioritura, le zone di coltivazione sono impregnate del profumo caldo ed aromatico dei fiori che si diffonde ovunque.
Il frutto è una bacca che contiene al suo interno numerosi semi. I chiodi di garofano hanno un odore molto aromatico e caldo mentre il sapore dell'olio essenziale è pungente e molto speziato.
L'olio essenziale si può ottenere sia dalla distillazione in acqua dei boccioli
fiorali, sia per distillazione in acqua delle foglie, che per distillazione
in corrente di vapore dei rami. L'olio ottenuto dalla distillazione
dei boccioli fiorali è considerato superiore perchè dotato di una migliore fragranza.
Le antiche tradizioni cinese ed indiana usavano i chiodi di garofano per
le loro proprietà antisettiche e antifermentative. Oltre ciò venivano usati anche
come antispasmodici, analgesici, anestetici, tonici e stimolanti.
Oggi la medicina moderna ha potuto prendere atto che effettivamente questa spezia
grazie all'eugenolo è un potente antisettico e antifermentativo. Per questa sua azione è sempre stato molto usato nella
medicina popolare come medicamento per uso locale: impacchi, cataplasmi, problemi
dentali o gengivali.
In particolare l'eugenolo era ed è tutt'oggi molto usato in odontoiatria come disinfettante
del cavo orale e come leggero anestetico nelle cure dentarie. Oltre ciò è caratterizzato
da una spiccata azione antinfettiva, antivirale e antibatterica nel trattamento
di ascessi ed altre infezioni del cavo orale, nelle affezioni delle vie respiratorie
e nelle infezioni delle vie urinarie; antinfiammatoria in particolare antireumatica
ed antiflogistica; un'azione antiossidante; spasmolitica
nel caso di nausea, flatulenza e indigestione; ipnotica e sedativa soprattutto
nel trattamento del mal di denti, nelle nevralgie ed anche nei casi di artrite reumatoide.
E' nota la preparazione del vino brulé ottenuto facendo bollire del vino rosso con
i chiodi di garofano, cannella, scorza di arancia o limone, addolcito con miele
e bevuto caldo per curare le malattie da raffreddamento.
Le controindicazioni sull'uso degli oli essenziali sono legate ad una potenziale
tossicità al fegato se usato a dosi elevate. Può irritare la cute e le mucose, provocare
infiammazioni intestinali, ulcere, anche a bassi dosaggi. E' quindi un prodotto
che va usato con attenzione e soprattutto non va somministrato alle donne in gravidanza
o ai bambini.
In cucina i chiodi di garofano sono molto utilizzati in tutto il mondo per insaporire dolci, quali ad esempio i pandolci ed i panpepati e per aromatizzare liquori , tè, infusi e tisane corroboranti da bere soprattutto d'inverno. Entrano nella miscela di un insieme di spezie tipiche pakistane ed indiane nella cui composizione si trovano anche cannella, cumino, coriandolo, cardamomo, chiodi di garofano, curcuma.
Sono molto usati per arricchire il sapore della carne bollita, negli stracotti e negli stufati, per aromatizzare gli arrosti e per addolcire il sapore della selvaggina.
Esaltano il sapore dei formaggi stagionati.
Un chiodo di garofano infilato nella cipolla ne rende il sapore più dolce.
In cucina i chiodi di garofano sono molto utilizzati in tutto il mondo per insaporire dolci, quali ad esempio i pandolci ed i panpepati e per aromatizzare liquori , tè, infusi e tisane corroboranti da bere soprattutto d'inverno. Entrano nella miscela di un insieme di spezie tipiche pakistane ed indiane nella cui composizione si trovano anche cannella, cumino, coriandolo, cardamomo, chiodi di garofano, curcuma.
Sono molto usati per arricchire il sapore della carne bollita, negli stracotti e negli stufati, per aromatizzare gli arrosti e per addolcire il sapore della selvaggina.
Esaltano il sapore dei formaggi stagionati.
Un chiodo di garofano infilato nella cipolla ne rende il sapore più dolce.
Il metodo classico di usarli è quello di infilarli nelle arance da sistemare nel guardaroba per tenere lontane le tarme, o per realizzare profumate composizioni natalizie.
L'olio essenziale è molto usato in profumeria per il suo aroma per la preparazione di saponi, sali da bagno e nella preparazione dei colluttori. Grazie alle sue proprietà aromatiche ma soprattutto antimicrobiche lo ritroviamo nelle bevande alcoliche quali amari, vermouth, bibite analcoliche oltre che come condimento della carne e di numerose salse. E' inoltre molto usato nella preparazione dei dentifrici, dei saponi, dei detergenti, delle creme, dei profumi.
PEPERONCINO
Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. Già nel 5500 a.C. era conosciuto in Messico come pianta coltivata, ed era la sola spezia usata dagli indiani del Perù e del Messico. In Europa il peperoncino giunse grazie a Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe nel 1493.
Introdotto quindi in Europa dagli spagnoli, ebbe un immediato successo e si acclimatò benissimo nel vecchio continente, diffondendosi in tutte le regioni meridionali, in Africa e in Asia, e venne così adottato come spezia anche da quella parte della popolazione che non poteva permettersi l'acquisto di cannella, noce moscata e altre spezie molto usate per il condimento e la conservazione di alimenti.
Il frutto venne chiamato peperone a causa della somiglianza nel gusto, con il pepe.
Le proprietà del peperoncino sono molte. Esso riesce a migliorare la circolazione sanguigna e protegge il sistema cardiovascolare, anche perché è un ottimo vasodilatatore, in grado di combattere gli effetti del colesterolo. Presenta molti acidi grassi insaturi, che consentono di rafforzare i vasi sanguigni e di mantenere elastici i capillari, migliorando l’ossigenazione del sangue.
Ha notevoli proprietà antinfiammatorie, infatti è indicato in caso di tosse. Riesce pure ad alleviare i dolori reumatici. Si può mettere a macerare nell’alcool e poi lo si applica sulla parte dolorante. Il suo carattere piccante è dato dall’alcaloide che contiene. Si tratta della capsaicina, che favorisce la digestione.
Il peperoncino è ricco di vitamina C, in grado di difendere dalle infezioni. Inoltre contiene abbondantemente la vitamina E, che lo ha fatto passare come un potente afrodisiaco.
Anche i capelli trarrebbero benefici dall'uso del peperoncino, perché la migliore circolazione sanguigna si rifletterebbe in maniera positiva anche sui bulbi piliferi.
CURCUMA
Appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, come lo zenzero e il cardamomo e viene utilizzata per scopi alimentari e officinali. Viene chiamata anche zafferano delle Indie, ha un vivace colore giallo e diverse proprietà che sono in grado di apportare differenti benefici.
Si tratta di pianta erbacea, perenne, e coltivata prevalentemente nelle regioni tropicali. La pianta della curcuma è caratterizzata da foglie lunghe a forma ovale, mentre i fiori sono raccolti in spighe. Il suo nome deriva dalla lingua persiana-indiana e precisamente dalla parola Kour Koum, che significa zafferano. I suoi rizomi, che sono la parte della pianta che contiene i principi attivi, vengono fatti bollire per parecchie ore e fatti seccare in grandi forni, dopodiché vengono schiacciati fino ad ottenere una polvere giallo-arancione che viene comunemente utilizzata come spezia nella cucina del Sud Asia.
CURRY
Il curry viene preparato dall'unione di cumino, coriandolo, curcuma, cardamomo, cannella, anice, zenzero, noce moscata, chiodi di garofano, pepe e peperoncino. Si ottiene una polvere colore giallo ocra.
La parola "curry" è una derivazione europea del nome tamil "Kari" che è un tipico piatto vegetariano della regione di Madras. Venne introdotta in occidente a partire dal diciottesimo secolo dagli inglesi per indicare la mistura di spezie utilizzata nella cucina indiana piuttosto che il piatto cucinato. In India l'equivalente europeo del curry è indicato con il termine "masala". Il masala è molto usato e conosciuto, seppur con composizioni molto differenti, in India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, Nepal, Indonesia, Malesia, Thailandia, Cina e in molte altre località asiatiche.
I chiodi di garofano, anch’essi contenuti in questa miscela di erbe, svolgono un’azione antibatterica, molto importante per regolarizzare la flora intestinale e per contrastare le infezioni del cavo orale. Il curry ha, inoltre, notevoli proprietà dimagranti e per questo può essere utilizzato nell’ambito di diete ipocaloriche. Sono soprattutto il peperoncino e lo zenzero a favorire il consumo di calorie. La cannella agisce rallentando il senso di fame. Non dimentichiamo, inoltre, che il pepe riesce a stimolare la circolazione sanguigna e, quindi, a combattere la ritenzione idrica, principale causa della comparsa della cellulite.
Elettaria Cardamomum, è
la regina delle spezie, dopo il pepe e zafferano. I baccelli di
cardamomo sono utilizzati nella cucina indiana e asiatica da sempre
grazie alle tante proprietà salutistiche. Viene utilizzato di recente
anche in Europa, soprattutto per la preparazione di dolci. Ha grandi
proprietà e con curcuma e zenzero è ingrediente del curry, tipico
condimento indiano. Il cardamomo è "la regina delle spezie", in secondo
luogo soltanto a pepe nero "il re delle spezie" e lo zafferano. È una
delle spezie più stimate nel mondo e fra le più costose. Il Cardamomo è
il frutto della pianta Elettaria Cardamomum. I frutti del cardamomo sono
piccoli baccelli ovali (capsule) di circa 1 cm di lunghezza, di colore
verde pallido. Sono costituiti da tre alveoli interni che contengono dei
piccoli semini neri. Sono proprio questi semini che racchiudono il
potenziale aromatico più grande di questa spezia. I semi di cardamomo
vengono poi fatti essicare al sole, prima di essere utilizzati.
Generali↑ Vai all'indice
Cardamomo in cucina
Il cardamomo si utilizza sotto forma di baccelli (o capsule), polvere, o
semi. Si consiglia se possibile di usare i baccelli poiché i semi,
chiusi nella capsula, conservano il loro aroma più a lungo.
I semi del cardamomo hanno un tipico sapore floreale e di limone, e
ricordano l'odore dell'eucalipto. Il gusto è fresco e pungente, ed
esalta i piatti a base di riso, i dolci e le bevande calde.
Insieme alla curcuma e zenzero è uno degli ingrediente del curry, tipico
condimento indiano.
Negli ultimi anni si sta riscoprendo questa spezia in cucina, anche se
in Europa non è ancora molto utlizzata, se non in pasticceria, per dolci
particolari e noti, come il Pan di Zenzero (pain d’epices).
In Scandinavia, questa spezia esalta il sapore delle marinate, del vino
brulé, e delle preparazioni a base di carne. Fa parte anche degli
ingredienti per preparare l'acquavite e una famosa bevanda svedese, il
glogg .
Il cardamomo invece è utilizzato abitualmente nei pasti asiatici ed
orientali, in particolare nella cucina indiana.
Nel Medio Oriente, il cardamomo è utilizzato per aromatizzare il caffè.
Essenze e infusi
In caso di mal di stomaco e singhiozzo l'essenza di cardamomo è in grado
di favorire la digestione e rilassare il diaframma.
Per evitare il gonfiore addominale causato da alcuni cibi, come i
cavoli, i cavolfiori, i broccoli, i legumi, le verdure cotte in genere,
si possono mettere alcuni semi (3 o 4,) durante la cottura dei cibi,
senza che ne sia particolarmente alterato il sapore.
Un infuso di cardamomo può essere utilizzato per sciacqui per rendere
gradevole l'alito, oppure masticarne qualche baccello dopo un pasto
pesante, per favorire la digestione e profumare l'alito.
La pianta
Elettaria cardamomumFrutto dell'Elettaria cardamomum, il cardamomo è una
pianta della famiglia delle Zingiberaceae come la curcuma e lo zenzero.
Il cardamomo si sviluppa come erba perenne con le rizome spesse e
carnose o i gambi sotterranei che sparano le radici frondose e con i
gambi frondosi. Ha foglie molto grandi. Il cardamomo cresce tra gli 800 e
i 1500 metri di altitudine in un clima caldo e umido. Le sue radici
crescono esternamente ed è qui che, a loro volta, crescono i semi di
cardamomo.
Stagionalità
Tutto l'anno.
Reperibilità
Media difficoltà. Si vende nelle erboristerie, nei negozi etnici, negli
alimentari specializzati oppure sul web.
Varietà
Le principali varietà che si utilizzano in cucina:
la verde è sicuramente la più pregiata, per il suo aroma intenso e
balsamico, a metà strada tra l’eucalipto e la canfora;
quella bruno-marrone dai sentori di legno affumicato;
la nera, il cui sapore è più delicato,
la bianca, decisamente più tenue e delicata, è meno apprezzate e
adoperata dai cuochi.
Culinarie↑ Vai all'indice
Come conservare
Il cardamomo si conserva all’ombra in contenitori ermetici, oppure
conservare i baccelli in frigorifero in un sacchetto di carta per
alimenti leggermente inumidito.
Come usare
Per utilizzare al meglio questa spezia, rompere i baccelli per
recuperare i semini neri. Macinare i semini con pestello e mortaio o
schiacciarli con la parte piatta di un coltello.
Geografiche↑ Vai all'indice
Zona di origine
Il cardamomo è originario nella zona orientale delle foreste balcaniche
in India meridionale, dove cresce selvatico. Oggi cresce anche in Sri
Lanka, Guatemala, IndoCina e Tanzania.
Nutrizionali↑ Vai all'indice
Il cardamomo ha molte virtù medicinali e alcuni trattati antichi di
medicina fanno risalire l'utilizzo di questa spezia a diversi secoli
prima di Cristo. Inoltre, alcuni trattati testimoniano l'impiego di
questa spezia in preparazioni destinate alla cura di irritazioni alla
gola. Ha proprietà carminative, riducono cioè i gonfiori addominali.
Celiachia
Non contiene glutine.
Tabella nutrienti
Nutriente Valore
Calorie 1 Kcal
Valori ogni 2 bacche.
Culturali↑ Vai all'indice
Origine del nome
Nome indiano: Elaichi di Chhoti. Nome Comune: Semi del cardamon de
Mysore, cardamomo malabar, ebil, kakelah seghar, capalaga, elachi di
gujalatti, ilachi, ailum, cardamomum di amomum, repens del A., cardamomo
di Alpina, cardamomum di matonia, cardamomum meno, Cardamomi Semina
Nella storia
Già nel III millennio a.C. gli indiani usavano il cardamomo in cucina. I
greci lo scoprirono solo nel IV sec. a.C. importandolo a caro prezzo
dai paesi d'origine. Poi questa spezia arrivò a Roma, dove gli amanti
della buona tavola la adottarono per le sue proprietà digestive.
Curiosità
In Occidente le qualità afrodisiache del cardamomo vennero decantata
nell’Ottocento, tanto che alla fine di quel secolo la spezia fu inclusa
fra i migliori eccitanti sessuali.
Secondo la tradizione popolare nell'ottocento si credeva che i semi
di cardamomo aiutassero a conquistare il cuore della persona desiderata
se aggiunti in una pietanza o bevanda a lei destinata.
Gli antichi Egizi masticavano semi di cardamomo per pulire i denti.
I Greci e i Romani lo usavano come profumo.
Secondo alcune fonti veniva usato anche come antiputrefattivo nella
procedura di imbalsamazione.
Il cardamomo è utilizzato da sempre in India e in Pakistan come
mezzo di comunicazione con gli dèi. Allo stesso modo viene offerto per
purificare i pasti.
Si dice sia anche un antidoto per i morsi di scorpioni e serpenti.
Nelle altre lingue
Lingua Voce
Inglese cardamon
Francese cardamome
Spagnolo cardamomo
Tedesco kardamom
I vostri commenti
amo la canfora e l'eucaliptus per le loro proprietà balsamiche
antiflogistiche.(voto per il cardamomo verde)
galenablu - 18/11/2012
Testi esaurienti da ogni punto di vista. grazie
simonetta - 23/02/2013
Salve;
vorrei seminare i semi di cardomono.Potreste dirmi in che periodo và
fatto? Grazie 1000 Maria.
Maria - 26/08/2014
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Tratto da: http://www.alimentipedia.it/cardamomo.html
Copyright © Alimentipedia.it
Tratto da: http://www.alimentipedia.it/cardamomo.html
Copyright © Alimentipedia.it
Elettaria Cardamomum, è
la regina delle spezie, dopo il pepe e zafferano. I baccelli di
cardamomo sono utilizzati nella cucina indiana e asiatica da sempre
grazie alle tante proprietà salutistiche. Viene utilizzato di recente
anche in Europa, soprattutto per la preparazione di dolci. Ha grandi
proprietà e con curcuma e zenzero è ingrediente del curry, tipico
condimento indiano. Il cardamomo è "la regina delle spezie", in secondo
luogo soltanto a pepe nero "il re delle spezie" e lo zafferano. È una
delle spezie più stimate nel mondo e fra le più costose. Il Cardamomo è
il frutto della pianta Elettaria Cardamomum. I frutti del cardamomo sono
piccoli baccelli ovali (capsule) di circa 1 cm di lunghezza, di colore
verde pallido. Sono costituiti da tre alveoli interni che contengono dei
piccoli semini neri. Sono proprio questi semini che racchiudono il
potenziale aromatico più grande di questa spezia. I semi di cardamomo
vengono poi fatti essicare al sole, prima di essere utilizzati.
Generali↑ Vai all'indice
Cardamomo in cucina
Il cardamomo si utilizza sotto forma di baccelli (o capsule), polvere, o
semi. Si consiglia se possibile di usare i baccelli poiché i semi,
chiusi nella capsula, conservano il loro aroma più a lungo.
I semi del cardamomo hanno un tipico sapore floreale e di limone, e
ricordano l'odore dell'eucalipto. Il gusto è fresco e pungente, ed
esalta i piatti a base di riso, i dolci e le bevande calde.
Insieme alla curcuma e zenzero è uno degli ingrediente del curry, tipico
condimento indiano.
Negli ultimi anni si sta riscoprendo questa spezia in cucina, anche se
in Europa non è ancora molto utlizzata, se non in pasticceria, per dolci
particolari e noti, come il Pan di Zenzero (pain d’epices).
In Scandinavia, questa spezia esalta il sapore delle marinate, del vino
brulé, e delle preparazioni a base di carne. Fa parte anche degli
ingredienti per preparare l'acquavite e una famosa bevanda svedese, il
glogg .
Il cardamomo invece è utilizzato abitualmente nei pasti asiatici ed
orientali, in particolare nella cucina indiana.
Nel Medio Oriente, il cardamomo è utilizzato per aromatizzare il caffè.
Essenze e infusi
In caso di mal di stomaco e singhiozzo l'essenza di cardamomo è in grado
di favorire la digestione e rilassare il diaframma.
Per evitare il gonfiore addominale causato da alcuni cibi, come i
cavoli, i cavolfiori, i broccoli, i legumi, le verdure cotte in genere,
si possono mettere alcuni semi (3 o 4,) durante la cottura dei cibi,
senza che ne sia particolarmente alterato il sapore.
Un infuso di cardamomo può essere utilizzato per sciacqui per rendere
gradevole l'alito, oppure masticarne qualche baccello dopo un pasto
pesante, per favorire la digestione e profumare l'alito.
La pianta
Elettaria cardamomumFrutto dell'Elettaria cardamomum, il cardamomo è una
pianta della famiglia delle Zingiberaceae come la curcuma e lo zenzero.
Il cardamomo si sviluppa come erba perenne con le rizome spesse e
carnose o i gambi sotterranei che sparano le radici frondose e con i
gambi frondosi. Ha foglie molto grandi. Il cardamomo cresce tra gli 800 e
i 1500 metri di altitudine in un clima caldo e umido. Le sue radici
crescono esternamente ed è qui che, a loro volta, crescono i semi di
cardamomo.
Stagionalità
Tutto l'anno.
Reperibilità
Media difficoltà. Si vende nelle erboristerie, nei negozi etnici, negli
alimentari specializzati oppure sul web.
Varietà
Le principali varietà che si utilizzano in cucina:
la verde è sicuramente la più pregiata, per il suo aroma intenso e
balsamico, a metà strada tra l’eucalipto e la canfora;
quella bruno-marrone dai sentori di legno affumicato;
la nera, il cui sapore è più delicato,
la bianca, decisamente più tenue e delicata, è meno apprezzate e
adoperata dai cuochi.
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Come conservare
Il cardamomo si conserva all’ombra in contenitori ermetici, oppure
conservare i baccelli in frigorifero in un sacchetto di carta per
alimenti leggermente inumidito.
Come usare
Per utilizzare al meglio questa spezia, rompere i baccelli per
recuperare i semini neri. Macinare i semini con pestello e mortaio o
schiacciarli con la parte piatta di un coltello.
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Zona di origine
Il cardamomo è originario nella zona orientale delle foreste balcaniche
in India meridionale, dove cresce selvatico. Oggi cresce anche in Sri
Lanka, Guatemala, IndoCina e Tanzania.
Nutrizionali↑ Vai all'indice
Il cardamomo ha molte virtù medicinali e alcuni trattati antichi di
medicina fanno risalire l'utilizzo di questa spezia a diversi secoli
prima di Cristo. Inoltre, alcuni trattati testimoniano l'impiego di
questa spezia in preparazioni destinate alla cura di irritazioni alla
gola. Ha proprietà carminative, riducono cioè i gonfiori addominali.
Celiachia
Non contiene glutine.
Tabella nutrienti
Nutriente Valore
Calorie 1 Kcal
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Nome indiano: Elaichi di Chhoti. Nome Comune: Semi del cardamon de
Mysore, cardamomo malabar, ebil, kakelah seghar, capalaga, elachi di
gujalatti, ilachi, ailum, cardamomum di amomum, repens del A., cardamomo
di Alpina, cardamomum di matonia, cardamomum meno, Cardamomi Semina
Nella storia
Già nel III millennio a.C. gli indiani usavano il cardamomo in cucina. I
greci lo scoprirono solo nel IV sec. a.C. importandolo a caro prezzo
dai paesi d'origine. Poi questa spezia arrivò a Roma, dove gli amanti
della buona tavola la adottarono per le sue proprietà digestive.
Curiosità
In Occidente le qualità afrodisiache del cardamomo vennero decantata
nell’Ottocento, tanto che alla fine di quel secolo la spezia fu inclusa
fra i migliori eccitanti sessuali.
Secondo la tradizione popolare nell'ottocento si credeva che i semi
di cardamomo aiutassero a conquistare il cuore della persona desiderata
se aggiunti in una pietanza o bevanda a lei destinata.
Gli antichi Egizi masticavano semi di cardamomo per pulire i denti.
I Greci e i Romani lo usavano come profumo.
Secondo alcune fonti veniva usato anche come antiputrefattivo nella
procedura di imbalsamazione.
Il cardamomo è utilizzato da sempre in India e in Pakistan come
mezzo di comunicazione con gli dèi. Allo stesso modo viene offerto per
purificare i pasti.
Si dice sia anche un antidoto per i morsi di scorpioni e serpenti.
Nelle altre lingue
Lingua Voce
Inglese cardamon
Francese cardamome
Spagnolo cardamomo
Tedesco kardamom
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amo la canfora e l'eucaliptus per le loro proprietà balsamiche
antiflogistiche.(voto per il cardamomo verde)
galenablu - 18/11/2012
Testi esaurienti da ogni punto di vista. grazie
simonetta - 23/02/2013
Salve;
vorrei seminare i semi di cardomono.Potreste dirmi in che periodo và
fatto? Grazie 1000 Maria.
Maria - 26/08/2014
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Tratto da: http://www.alimentipedia.it/cardamomo.html
Copyright © Alimentipedia.it
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