Dolcetti




DOLCETTI AL COCCO



Ingredienti:

300 gr. di cocco grattugiato
50 gr. di pinoli
350 gr. di latte condensato
burro




Preparazione:

Mettere in una terrina il cocco grattugiato con il latte condensato e lavorare il composto per una decina di minuti con un cucchiaio di legno, fino a quando si ottiene una crema omogenea.
Ricavare dall'impasto delle palline poco più grosse di una noce e mettere al centro di ciascuna un pinolo.
Cuocere i dolcetti sulla placca del forno ricoperta di carta forno imburrata a 180° per 15 minuti, fino a quando la superficie dei dolcetti risulterà dorata in modo uniforme.
Adagiare i dolcetti su pirottini di carta.



PRALINE GOLOSE AL COCCO




Ingredienti:

250 gr di ricotta
100 gr. di cocco grattugiato ed essiccato
125 gr. di zucchero
40 gr. di cacao amaro




Preparazione:

Amalgamare in una terrina la ricotta con il cocco grattugiato e lo zucchero, in modo da ottenere un impasto omogeneo.
Formare delle palline della grandezza di una noce.
Versare il cacao su un piatto e rotolarvi le palline al cocco finchè si saranno coperte in modo omogeneo.
Porre le praline nei pirottini di carta e mettere in frigorifero per qualche ora.

Questi dolcetti sono facilissimi e velocissimi da fare, sono veramente buoni e moderatamente calorici!!!



DOLCETTI AGLI AMARETTI



Ingredienti:

300 gr. di amaretti
250 gr. di mascarpone
40 gr. di cacao amaro
40 gr. di cocco grattugiato
caffè ristretto (moka da tre)


Preparazione:

Spalmare un amaretto con il mascarpone e attaccarlo ad un altro amaretto, in modo da formare una pallina. Terminata questa operazione passare velocemente il biscotto nel caffè senza che si imbeva troppo e poi  rotolare metà delle palline nel cacao, precedentemente versato in un piatto e l'altra metà nel cocco, anch'esso versato in un altro piatto.
Porre le praline nei pirottini di carta e mettere in frigorifero per qualche ora.



BACI DI DAMA


Ingredienti:

150 gr. di farina 00
150 gr. di burro
100 gr. di fecola
100 gr. di mandorle tritate
80 gr. di zucchero
1 uovo
1 bustina di vanillina

per la decorazione:
50 gr. di coccolato fondente


Preparazione:

In una ciotola setacciare insieme la farina, la fecola e la vanillina. Mescolare lo zucchero e le mandorle e disporre gli ingredienti a fontana. Porre al centro il burro a pezzetti e l'uovo e impastare velocemente per ottenere una pasta omogenea.
Formare con il composto delle palline delle dimensioni di una piccola noce, appiattirle leggermente alla base e allinearle sulla placca del forno ricoperta di carta da forno leggermente imburrata.
Cuocere in forno caldo a 170° per 15 minuti.
Trasferire i dolcetti sulla gratella e lasciarli raffreddare.
In una piccola casseruola spezzettare il cioccolato e farlo fondere a bagnomaria. Con il cioccolato spalmare metà dei dolcetti, dal lato piatto e farli aderire a due a due.
Lasciare rassodare il cioccolato prima di servire.

Questi dolcetti sono una specialità piemontese che si può trovare anche in Valle d'Aosta con una ricetta leggermente diversa e con l'impasto aromatizzato  con il liquore.




 DOLCI SOSPIRI

 

 Ingredienti:

200 gr. di mandorle pelate
2 albumi
200 gr. di zucchero
1 bustina di vanillina 



Preparazione:

Frullare le mandorle con un cucchiaio di zucchero, riducendole in polvere.
Montare gli albumi a neve aggiungendo lo zucchero rimasto e la vanillina, poco alla volta. 
Aggiungere, a più riprese, le mandorle  in polvere in modo che gli albumi non smontino.
Formare delle palline con il composto e adagiarle sulla placca del forno ricoperta di carta forno precedentemente bagnata e strizzata. Mettere le palline leggermente distanziate perché si gonfiano durante la cottura.
Cuocere in forno a 150° per 30 minuti.
Far asciugare i sospiri all'aria e metterli in un piatto quando saranno perfettamente asciutti.
Sono buoni e facili da fare!!!
 


TARTUFI MISTI 

 


Ingredienti:

300 gr. di cioccolato fondente
200 gr. di burro
4 cucchiai di zucchero
2 tuorli di uova
60 gr. di caco amaro
40 gr. di cocco secco
40 gr. di codette di colorate
50 gr. di granella di nocciole



 
Preparazione:

Ammorbidire il burro a pezzetti, aggiungere lo zucchero e lavorare con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una crema gonfia.
Sciogliere in una casseruola a bagnomaria il cioccolato a pezzi con due cucchiai di acqua, mescolando continuamente. Fare intiepidire il cioccolato e aggiungerlo alla crema di burro, mescolando con la frusta elettrica. Unire i tuorli e poi fare consolidare il composto almeno 30 minuti in frigorifero
Cospargersi le mani con il cacao e formare delle piccole palline.
Disporre il cacao, il cocco, la granella di nocciole e le codette colorate in quattro piatti piani e rotolare 10 palline in ogni piatto. Disporre i tartufi nei pirottini.
Conservare in frigorifero.
Questi più che dolcetti sono cioccolatini e sono  buonissimi!!!




VENTAGLIETTI DI SFOGLIA




Ingredienti:

1 confezione di pasta sfoglia rettangolare
50 gr. di zucchero a velo
burro fuso


Preparazione:

Foderare una teglia con un foglio di carta da forno. Disporre la pasta sfoglia su un piano di lavoro e arrotolare la pasta partendo dai lembi corti verso il centro. Tagliare a fette il rotolo e schiacciare delicatamente le fette che poi saranno disposte nella teglia. Spennellare i ventaglietti col burro fuso e spolverizzarle con lo zucchero a velo. Infornare in forno caldo a 170° per 20 minuti circa.


CIOCCOLATINI DI MANDORLE



Ingredienti;

500 gr. di mandorle tostate non pelate
350 gr. di cioccolato fondente


Preparazione:

Tostare le mandorle nel forno o in una padella a fuoco lento mescolando spesso
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, versare le mandorle tostate, mescolare in modo che si amalghino bene con il cioccolato. Con un cucchiaio prendere 5-6 mandorle alla volta e poggiarle su un foglio di carta alluminio steso. Aspettare che si solidifichino e disporle su dei pirottini.
Allo stesso modo si possono fare questi cioccolatini   con altri tipi di frutta secca come nocciole o noci e si possono ricoprire con cioccolato al latte e cioccolato
          bianco. Sono dolcetti facili e veloci da fare!!!


Tea Tè The


Il the è la bevanda più diffusa al mondo dopo l'acqua e si ricava dall'infusione delle foglie della Camelia sinensis, pianta che viene coltivata nel sud est asiatico e in alcuni altipiani dell'Africa. 
Il the più diffuso in occidente è quello nero, anche se negli ultimi anni, grazie soprattutto ai loro poteri antiossidanti si è affermato l'uso del the verde e del the bianco.


Il the nero deriva dalle foglie della Camelia sinensis che vengono raccolte, essiccate, arrotolate e tritate. Questo processo le porta ad essiccarsi e a fermentare. Dopo che la fermentazione ha creato i suoi effetti, viene bloccata con una seconda essiccatura che stabilizza il the. Il the nero è il più ricco di caffeina ed è anche ricco di teofillina e teobromina. Ha proprietà stimolanti, eccitanti e diuretiche.



Il the verde deriva da foglie della Camelia sinensis che non devono subire alcun tipo di ossidazione. Ha un sapore più delicato e le sue foglie sono ricche di flavonoidi, aminoacidi, zuccheri e vitamina C. Sembra avere proprietà preventive sulle malattie cardiovascolari e sui tumori.

Il the bianco viene dai germogli della pianta del the fatta appassire ed essiccare senza sottoporli a calore diretto. Pare che la bevanda rafforzi il sistema immunitario e possa bloccare il deterioramento del DNA.  


COME PREPARARE UN BUON THE



Utilizzare una teiera riscaldata a bagnomaria e versarvi le foglie di the e l'acqua bollente. In questo modo le foglie sprigioneranno meglio la loro fragranza e la temperatura verrà mantenuta più a lungo. A voler essere precisi la teiera in porcellana va bene per i the leggeri, come i verdi. Quelle in terracotta, ghisa e peltro, invece, sono adatte ai the forti. L'acqua deve essere versata in procinto di ebollizione, ma non bollente.
Alcuni the verdi giapponesi, particolarmente delicati, necessitano di acqua intorno ai 50-60 °C. 
Il tempo di infusione medio è di 5 minuti ma ne possono bastare 3-4 per i the indiani, africani e per i the verdi. Alcuni the bianchi possono avere un'attesa di infusione di 15 minuti. Qualsiasi aggiunte di zucchero, latte, limone viene considerata una vera e propria storpiatura dai veri amanti del the. L'uso del limone poi è solo italiano per il the caldo, mentre è molto diffuso per il the freddo.
Sulla costa mediterranea il the è molto diffuso come bevanda bevuta leggermente calda anche durante le afose giornate estive e aromatizzata con piante tipiche della vegetazione locale.
Per ottenere un the alla mela, come viene spesso bevuto in Turchia si deve inserire una mela sbucciata e tagliata a pezzetti a bollire nell'acqua del the, poi si lascia raffreddare e si filtra su foglie di the nero. La stessa cosa si può fare sostituendo alla mela una pesca per ottenere il the alla pesca che è gradevole solo se freddo.
Il the alla menta è tipico del Marocco e le foglie di menta fresche vengono messe in infusione nel the verde oppure si possono miscelare foglie secche di menta al the e si procede all'infusione classica. In Marocco è una bevanda calda e molto zuccherata.
Il the alla rosa canina si prepara lasciando in infusione insieme al the alcune bacche di rosa canina.

 


CHAI INDIANO O
MASALA TEA



Il Chai Indiano, chiamato ufficialmente "Masala Tea", è la bevanda nazionale indiana: calda, dolce e speziata, viene bevuta a tutte le ore del giorno in qualsiasi via dell'India, anche la più recondita. 
"Chai" in hindi significa tè, mentre "Masala" significa miscela. Ecco quindi il nome perfetto per questa bevanda che è appunto una miscela di spezie. Nonostante questo tè si possa trovare oggi in tutti i paesi europei anche in forma di liofilizzato, non ha niente a che vedere con il famoso Chai bevuto per strada nei chioschi dell'India. 

Qui spiegherò come preparare il Chai tradizionale, con la ricetta utilizzata dagli indiani in India, anche se bisogna dire  che i preparatori di Chai aggiungono spezie a manciate, senza dosarle veramente e preferiscono il latte di bufala, più
grasso per dare un effetto più cremoso al tè. 

Le spezie più importanti da utilizzare sono: cardamomo, cannella, chiodi di garofano e un pizzico di pepe nero. Altro ingrediente importante è lo zenzero fresco, che dà un effetto ancora più speziato e piccante al tè, ma se non piace si può evitare di utilizzarlo. Lo zenzero si consiglia in casi di mal di gola o raffreddori perchè ha un effetto balsamico e quindi un alto potenziale curativo che da' un grande sollievo alla gola in caso di bruciori o respirazione difficile. Questa bevanda viene servita sempre bollente e molto zuccherata in precedenza. È essenziale, infatti, berla zuccherata, per poter apprezzare a fondo tutto l'aroma delle spezie. Qui troverete le quantità per preparare il Masala Chai cremoso, naturalmente se lo si preferisce  più liquido si può  utilizzare più acqua e meno latte. 
Io ho preparato questo tè in diversi modi ecco le varianti: 



Ingredienti:

250 ml. di latte fresco 
120 ml. di acqua
1cucchiaio di tè nero 
1 cucchiaino di spezie macinate per Masala Chai 
1 cucchiaio di zucchero  


Preparazione: 

E' importante usare il tè nero seccato in foglie. 
Per le spezie, si possono trovare dei mix per il Chai già pronti, che contengono tutte le spezie che  servono già tritate, altrimenti si possono tritare con il mortaio. 

Per ogni tazza di Chai, si dovrebbe utilizzare mezza tazza di latte e mezza di acqua.  Dato che durante la cottura gran parte dell'acqua evapora, è consigliabile aggiungere acqua o latte a piacere.  
Far bollire l'acqua in un pentolino con tutte le spezie, dopo un minuto di ebollizione aggiungere il tè nero.  
In un altro pentolino scaldare il latte con lo zucchero e cuocerlo fino a renderlo cremoso.  Infine portare l'infuso di spezie e tè nel latte caldo zuccherato e far bollire ancora un altro minuto, aggiungendo del tè se vi sembra troppo chiaro.  Quindi filtrare con un colino e servire.

Si possono aggiungere anche delle foglie di menta fresca e variare le dosi di acqua e latte usandoli in uguale quantità (es: 1/2 l. di acqua e 1/2 l. di latte).


Ingredienti:

1/3 di acqua
2/3 di latte di soia 
foglie di menta
zenzero
1 cucchiaio di spezie macinate per Masala Chai
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di tè nero

Preparazione:

Mettere in una pentola il latte di soia, l'acqua e far bollire aggiungendo il tè nero, la menta, lo zenzero e le altre spezie macinate. Portare il tutto ad ebollizione e poi filtrare con il colino.
Lo zucchero è facoltativo perchè il latte di soia è già dolce.




















Caffè





Il chicco di caffè è il frutto di un alberello tipico della vegetazione tropicale appartenente alla famiglia delle Rubiacee. Sono molte le specie identificte ma le più diffuse sono l'arabica e la robusta. Di solito però il caffè viene consumato "in miscela", ovvero mescolando tra loro i diversi chicci delle diverse specie di caffè.
Le miscele che si possono ottenete sono pertanto infinite e personalizzabili.
Per essere fatto ad arte si devono seguire queste semplici regole: riempire la caffettiera fin poco sotto la valvola di sfogo con l'acqua; inserire la polvere di caffè (meglio se macinato al momento) nel filtro senza pressarla; mettere la caffettiera avvitata su fuoco dolce; spegnere la fiamma appena la caffettiera emette il tipico gorgoglio; girare il caffè prima di versarlo nella tazza in modo da miscelare quello più denso inferiore a quello superficiale più acquoso; versare il caffè meglio in tazze di porcellana riscaldate.



Basta sostare per qualche minuto di mattina davanti al bancone di un ba ben organizzato per scoprire le mille varianti in cui gli italiani declinano il caffè
  • il caffè espresso può essere servito in tazza normale o di vetro;
  • il caffè ristrtto, solo poche gocce di bevanda a volte, ma dall'aroma intenso e un contenuto di caffeina molto basso;
  • il caffè corretto, con aggiunta di grappa o di qualche superalcolico di provenienza regionale;
  • il cappuccino, ovvero caffè servito con schiuma di latte, che diventa marocchino se decorato con cacao;
  • il caffè macchiato, con l'aggiunta di crema di latte fredda o calda a piacere;
  • il caffè decaffeinato, la cui miscela è stata lavorata industrialmente in modo da privare i chicchi dalla caffeina;
  • il caffè lungo, ottenuto facendo defluire nell'infusione più acqua del solito, contenendo maggiore caffeina di quello normale;
  • il caffè d'orzo, chiamato caffè solo per convenzione, in quanto non ricavato dai semi del caffè, bensì dall'infusione di orzo tostato;
  • il macchiatone, un must degli ultimi tempi, servito in tazza grande, a metà tra il caffè macchiato e il capuccino;
  • il caffè shakerato, bevuto soprattutto in estate, che si ricava sbattendo in shaker caffè, zuccherato o meno, e ghiaccio...e molti altri ancora che la moda e la zona di consumo influenzano.
Per fare il caffè alla napoletana bisogna avere la moka napoletana. Si deve riempire come una normale moka ma va posta su una fiamma vivace e non appena dal foro di sfogo uscirà del vapore, toglierla dal fuoco e capovolgerla. Preparare il "coppetiello", ovvero un foglio di carta assorbente da cucina a cui verrà data la forma di cono da inserire nel beccuccio appena girata la caffettiera: in questo modo l'aroma del caffè viene imprigionato e non si disperde.




Spiriti Dolci




Spesso ci si può trovare in difficoltà nel servire il giusto vino con un dolce di nostra creazione. In genere, per non sbagliare, vale la regola del contrasto, giocando con i quattro gusti principali: il dolce, l'amaro, il salato e l'acido.
Nel caso di dolci invece l'accostamento è sempre con vini dolci o al limite amabili.
Ecco un piccolo prontuario di abbinamenti, che può essere ampliato e arricchito a piacere, ma che dovrebbe salvarci in quasi tutte le situazioni in cui ci possiamo trovare.


 

MOSCATO, MALVASIA o VINI PASSITI

Questi vini vanno bene per i dolci al cucchiaio come bavaresi, semifreddi e mousse. Si accostano gradevolmente per la loro dolcezza media e per un giusto grado alcolico, andando a bilanciare gli eccessi di zucchero e di grasso di questi preparati.
Gli stessi vino liquorosi e i passiti si abbinano alla piccola pasticceria e a tutte quelle preparazioni che hanno di base la pasta frolla.
I vini dolci ma di alto tenore alcolico, come il Recioto o il Muscat, si adattano bene alle torte cremose come una Millefoglie o una Saint Honorè.
Per le torte alla frutta è meglio preferire dei bianchi amabili e delicati.
I vini liquorosi, ovvero Porto, Sherry e Marsala si accostano al cioccolato.
I gelati difficilmente si accostano ai vini. Se proprio si deve meglio uno spumante nostrano, effervescente e ben fresco.
Gli stessi Spumanti vanno bene con i dolci fritti, perchè la loro effervescenza "sgrassa" le papille gustative.
Ci sono poi alcune ricette che legano indissolubilmente alcuni dolci regionali a delle specialità vinicole in coppie che difficilmente potrebbero trovare altri sostituti.
Questo vale per i cantucci toscani che si associano al vin santo; nel veronese durante il periodo pasquale si offre una rustica focaccia intinta nel Recioto appena imbottigliato; a Mantova non si può gustare la sbrisolona se prima non è stata imbevuta nella grappa; e che dire poi dei classici babà napoletani inzuppati nel rum? 
Come si vede la cultura pasticcera ha creato già da tempo i suoi abbinamenti preferiti.


Ci sono poi alcuni liquori che meglio di altri servono ad aromatizzare i dolci, tanto che ormai non si consumano più come bevande alcoliche ma vengono tenuti per impreziosire i dolci.
Questo è valido per l'Alchermes, liquore di colore rosso intenso, preparato con scorza d'arancia, acqua di rose e numerose spezie, tra le quali chiodi di garofano, cannella,anice stellato, vaniglia e cardamomo.
Un altro dolce molto buono da aggiungere ai dolci è il Maraschino, di origine dalmata, liquido trasparente molto aromatico, ricavato da un particolare tipo di marasche. Va bene anche per correggere macedonie di frutta e gelati.
Per creme a base di agrumi è molto indicato il Limoncello o la crema di limoncello.
Per dolci alla liquirizia si può rafforzare il gusto con un Liquore alla Liquirizia, così come per i dolci al cioccolato si può usare un Liquore al Caffè o una crema al Whisky.
Il Liquore Strega, prodotto italianissimo, è ottimo per tutti i dolci lievitati e i Pan di Spagna.
Per dolci di pasta di mandorle o con gli amaretti è molto indicato l'Amaretto di Saronno.



Bevande dolci


LO SCIROPPO DI SAMBUCO

 
Ingredienti:

15 grappoli di fiori di sambuco
1 l. di acqua
1 kg. di zucchero
1 limone


Preparazione:

Immergere 15 grappoli di fiori in un litro di acqua dopo averli ben puliti e lasciarli macerare per una settimana. Filtrare il succo ottenuto con un colino, quindi aggiungere 1 kg. di zucchero e il succo di un limone.
Lo sciroppo ottenuto va conservato in frigorifero e si serve diluito in acqua per una bibita fresca e molto dissetante.

 




SUCCHI DI FRUTTA



Ingredienti:

150 gr. di frutta sbucciata e denocciolata
8 dl. di acqua
1 limone
100 gr. di zucchero

Preparazione:

Preparare lo sciroppo con 8 dl. di acqua, il succo di un limone e 100 gr. di zucchero. Cuocerlo a fiamma bassa per una ventina di minuti senza far caramellare. Aggiungere la  frutta tagliata a pezzi e cuocere a fuoco sempre moderato in modo che si formi una crema densa.
Frullare il composto e imbottigliare ancora caldo in bottiglie a chiusura ermetica che sterilizzerete tramite bollitura per 5 minuti. 

 




CEDRATA 

 



Ingredienti:

3 cedri
3 dl. di acqua
 600 gr. di zucchero  

Preparazione:

Prendere 3 cedri, eliminare la scorza, i semi e tutti i filamenti bianchi. Mettere in un pentolino 3 dl. di acqua e far bollire la scorza di uno dei tre cedri. Una volta raggiunto il punto di ebollizione aggiungere 600 gr. di zucchero. Dopo che questo si sarà sciolto, eliminare la scorza e aggiungere la polpa facendo addensare il tutto. Conservare lo sciroppo in bottiglie ermetiche e servire freddo disciolto in acqua.  
E' una bevanda dal sapore antico.

 




LO SCIROPPO DI AMARENA 


  
Ingredienti:

3 kg. di amarene denocciolate
qualche stecca di cannella
4 kg. di zucchero
25 gr. di acido citrico


Preparazione:

Mettere in una terrina 3 kg. di amarene denocciolate e aromatizzate con qualche pezzo di stecca di cannella. Lasciare riposare in un luogo fresco coperto da un canovaccio finchè non inizierà a fermentare. Mescolare due - tre volte al giorno e frattanto rompere i noccioli delle amarene ed estrarre la piccola mandorla, tritrle e aggiungere la polvere al macerato. Dopo un paio di giorni filtrare il composto e mettere il succo ottenuto su fuoco dolce. Una volta caldo aggiungere 4 kg. di zucchero e 25 gr. di acido citrico. Mescolare e lasciare sobollire per 3-4 minuti, quindi imbottigliare quando è freddo.

 



ORZATA 



Ingredienti:

200 gr. di mandorle dolci
10 mandorle amare
2 cucchiai di acqua di fiori d'arancio
6 dl. di acqua
700 gr. di zucchero


Preparazione:

Pestare 200 gr. di mandorle dolci e 10 mandorle amare in un mortaio bagnandole con due cucchiai di acqua di fiori d'arancio. Una volta ottenuta una pasta omogenea sciogliendola in 2 dl. di acqua e passare il succo ottenuto in un filtro. Rimettere la pasta residua nel mortaio, rimacinarla e rioperare nuovamente il filtraggio con altri 2 dl. di acqua. Eseguire questa operazione per tre volte.
Mettere a fuoco lento il liquido ottenuto e una volta caldo aggiungere 700 gr. di zucchero e far bollire per 20 minuti circa. Una volta raffreddata imbottigliare e conservare l'orzata in un luogo fresco.

   
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